Arpino e Isola del Liri
Lasciataci alle spalle la splendida abbazia di Casamari, volgiamo decisamente alla valle del fiume Liri, avviandoci verso le ultime tappe del Cammino di San Benedetto. Da Casamari, per sterrate tra i campi, raggiungiamo Isola del Liri. La piacevole cittadina si sviluppa su un’isola formata dal fiume
Liri, dove questo si biforca in due bracci che nel centro cittadino, all’altezza del Castello Boncompagni Viscogliosi, formano ciascuno un salto: la Cascata Grande e la Cascata del Valcatoio. La prima, con un salto di 27 metri, è la più spettacolare, una delle pochissime cascate a trovarsi nel centro storico di una città. Il Castello Boncompagni Viscogliosi sorge sul masso di travertino che costringe il fiume a dividersi e a formare le cascate; è di impianto trecentesco, ma rielaborato nei secoli XVII-XIX, con un parco ornato da sculture. Ripreso il Cammino, poco dopo ci attende un’altra meraviglia: l’Abbazia di San Domenico è uno stupendo complesso monastico fondato nel 1011 da san Domenico di Sora sulle rovine della villa natale di Marco Tullio Cicerone. La facciata principale è sobria, con tre porte e un bel rosone centrale. Gli stipiti delle porte sono costituiti da blocchi calcarei con motivi agresti, che probabilmente abbellivano la casa ciceroniana.
Nelle pareti della chiesa, a tre navate, si aprono eleganti archi a sesto acuto che conferiscono all’insieme slancio e solennità; di particolare interesse è la cripta dove riposano le spoglie del Santo, che venne deposto qui, adagiato su uno strato di cenere, secondo l’uso benedettino. Lasciata San Domenico, il percorso, finora pressoché in piano, prosegue in salita piuttosto ripida, tra colli coltivati ad ulivi, fino ad Arpino. Situato a cavallo di due colli, e sovrastato da un’antica e splendida acropoli, Arpino è uno di quei luoghi che s’imprimono nella memoria e nel cuore. Qui sono nati Cicerone, il generale Caio Mario, e Agrippa, colui che tra l’altro fece costruire il Pantheon. La piazza principale sorge sul foro romano, di cui tuttora sono visibili i resti dell’antico basolato. Numerose, e molto interessanti, le chiese, tra cui la Collegiata di San Michele, e Sant’Andrea con il monastero di clausura delle Benedettine. Da non perdere l’acropoli di Civitavecchia, un luogo che suscita suggestioni arcaiche. Raccolta intorno a una poderosa cerchia di mura poligonali, o megalitiche, fu probabilmente il nucleo originario di un primitivo insediamento dei Volsci, fiera popolazione preromana. Magnifico e tecnicamente perfetto l’arco a sesto acuto, che costituiva l’antico accesso all’acropoli: unico esempio di questo tipo di arco in Italia, ricorda da vicino il sistema costruttivo adottato a Tirinto e a Micene. Segno di un contatto tra questi luoghi e l’antica Grecia? Chissà: anche questo è uno dei tanti misteri che avvolge questo luogo magico.
Virtual tour: Piazza del Municipio – Acropoli