Pozzaglia, Orvinio, Mandela e Vicovaro
Procedendo secondo l’ordine delle tappe, siamo arrivati alle tappe 8 e 9, che attraversano una splendida area montana, corrispondente ai monti Sabini e alla loro propaggine più meridionale, i Monti Lucretili. Minuscoli centri dove il tempo sembra essersi fermato; luoghi dall’atmosfera magica, dove si percepisce ancora un’ospitalità “vera”.
Pozzaglia Sabina, il primo di questi piccoli centri che s’incontrano salendo dal lago del Turano, è un piccolo paese di montagna a 860 metri di altezza. Un luogo di assoluta pace salito alla ribalta delle cronache quando papa Giovanni paolo II ha canonizzato Sant’Agostina Pietrantoni, nativa di Pozzaglia e patrona degli infermieri. Le sue spoglie sonio contenute dentro un’urna nella piccola chiesa parrocchiale, e nel piccolo centro si può anche visitare la casa della santa, gestita dalle suore della Carità.
Tra Pozzaglia e Orvinio si estende il magnifico Piano, un vasto altopiano che in estate è un vero “mare” d’erba, com’è pieno di fiori colorati, e una natura davvero esuberante. Dovunque, animali al pascolo in uno stato semilibero. Uno scenario davvero suggestivo! Quasi in prossimità di Orvinio, al limitare del Piano, si trova la chiesa di santa Maria del Piano, una stupenda abbazia benedettina che purtroppo versa in totale stato di abbandono.
Ciò che resta della chiesa è ormai completamente invaso dalla vegetazione, ma lo splendido campanile romanico è ancora in piedi, e visibile da ogni parte del Piano. Percorrendo l’antica strada percorsa dai monaci dell’abbazia, giungiamo infine a Orvinio, borgo davvero pittoresco e ricco di una storia che la vede legata ai monaci di santa Maria prima; e alle nobili famiglie romane poi. Qui l’aria che si respira è davvero genuina, e basterà un attimo per sentirsi come a casa propria.
La tappa 9 attraversa i Monti Lucretili, un’area autenticamente “selvaggia” pur trovandosi, in linea d’aria, ad appena 40 km da Roma (basti dire che l’area è popolata dal lupo appenninico, volpi, cinghiali e una grande varietà di fauna selvatica). A metà tappa, il piccolo borgo di Licenza, presso il quale Mecenate aveva fatto costruire per il grande poeta Orazio una splendida villa, di cui sono ancora visibili i resti. Il resto della tappa, che come la precedente è tutta su sentiero, ci condurrà infine a Mandela, nostro punto tappa, un tranquillo borgo a dominio della Valle dell’Aniene; da dove, se vorremo, potremo scendere al Convento di san Cosimato, presso Vicovaro, luogo dove la tradizione colloca un famoso episodio della vita di san Benedetto, e dove potremo farci accompagnare da una guida all’interno delle “grotte” benedettine e di un suggestivo acquedotto romano che attraversa la rupe di travertino sulla quale sorge il convento.